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MONITORAGGIO CONGRUITÀ OCCUPAZIONALE APPALTI

Rilasciato dall’Inps un applicativo per verificare la correttezza degli appalti

giovedì 24 febbraio 2022

L’Inps con il messaggio n. 428 del 27-1-2022 ha comunicato il rilascio di un applicativo per verificare la correttezza degli appalti e dei subappalti denominato “Monitoraggio Congruità Occupazionale Appalti” - Mocoa.

L’esternalizzazione di opere e servizi attraverso contratti di appalto è un fenomeno massiccio ormai da decenni e in continua crescita.

Le motivazioni del ricorso all’appalto sono in genere di carattere organizzativo e specialistico ed economico. Nel corso degli anni quest’ultima sembra prevalente.

La ricerca di servizi a prezzo contenuto comporta il rischio che gli appaltatori comprimano i costi violando norme e contratti. In questi casi il committente è ben consapevole della situazione.

Vi sono però anche committenti che si trovano coinvolti in comportamenti fraudolenti degli appaltatori senza averne piena consapevolezza.

L’attuale quadro normativo prevede che il committente abbia una responsabilità solidale relativamente agli adempimenti retributivi e contributivi in capo all’appaltatore e ai subappaltatori.

La circolare (In ALLEGATO) contiene un breve riepilogo della normativa e della sua evoluzione.

È buona norma che il committente crei un sistema di controlli a partire da una verifica a monte. La prima selezione degli appaltatori deve avvenire in base alla reputazione, a informazioni generali e alla continuità del rapporto. Si tratta di una prima garanzia.

Queste accortezze non sono però sufficienti ed è necessario anche un controllo puntuale sulle attività.

Per usare una metafora calcistica si può parlare di marcatura a zona e a uomo. Nel caso degli appalti è bene utilizzarle entrambe.

Ormai da molti anni i committenti hanno a disposizione il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) che assicura la verifica della corrispondenza tra il denunciato e il pagato.

Il problema è che il “denunciato” non sempre è corretto: l’appaltatore potrebbe avere una parte di lavoratori non in regola, ma in numero congruo rispetto all’appalto che si controlla.

Il Durc, infatti, misura un aspetto “quantitativo” e non “qualitativo”.

I committenti hanno necessità di ulteriori strumenti che permettano il controllo incrociato sotteso al regime della solidarietà, dovendo avere conferma del rispetto, per tutta la durata del contratto, degli impegni assunti dagli appaltatori/subappaltatori all’atto del conferimento dell’appalto in termini di manodopera regolarmente denunciata.

Entra in campo a questo punto il nuovo applicativo Mocoa che, seppure non risolutivo, costituisce un passo avanti.

Ci limitiamo qui a una breve analisi della procedura rinviando coloro che fossero interessati alla lettura del messaggio e del relativo manuale operativo.

L’applicativo è disponibile all’interno del Portale delle Agevolazioni (ex procedura DiResCo).

In pratica il committente deve codificare un nuovo appalto inserendo i dati dell’appaltatore e del subappaltatore. Ogni appalto sarà identificato da un codice univo (Cia).

Il committente dovrà inserire i nominativi dei lavoratori che operano nell’appalto e l’eventuale percentuale di utilizzo.

Prima dell’elaborazione dell’Uniemens il committente, ma anche l’appaltatore o il subappaltatore, può modificare questi dati.

L’appaltatore e il subappaltatore dovranno inserire il codice Cia nell’Uniemens in corrispondenza di ogni lavoratore impiegato nell’appalto.

Il sistema elabora un Documento di congruità occupazionale appalto (Docoa) che contiene, tra l’altro:

  1. I codici fiscali dei lavoratori impiegati nell’appalto. Il controllo riguarda sia la corrispondenza dei codici sia il confronto tra il numero dei codici fiscali esposti nella denuncia mensile e il numero dei codici fiscali presenti nell’elenco del Mocoa.
  2. Il totale dei contributi dichiarati e l’importo versato. Il confronto riguarda l’importo totale della contribuzione dichiarata e dovuta dall’appaltatore o dal subappaltatore in base al flusso UniEmens del mese elaborato e l’importo versato con il modello F24 relativo allo stesso periodo, alla scadenza del termine di pagamento.
  3. Presenza situazioni debitorie. Il controllo è effettuato in tutti gli archivi Inps per il codice fiscale dell’appaltatore e dell’eventuale subappaltatore. Il dato è aggiornato con le risultanze degli archivi al momento dell’elaborazione.

Il Docoa fornisce anche ulteriori informazioni.

  • Numero di lavoratori impiegati in appalto con rapporto di lavoro part-time in riferimento al singolo contratto di appalto
  • Elenco dei lavoratori per i quali è stato dichiarato che non vi è stato alcun apporto lavorativo in appalto.
  • Numero dei lavoratori somministrati/distaccati (dato aggregato del numero dei lavoratori, impiegati in appalto, che siano somministrati o distaccati).

Per ogni informazione è previsto un sistema di alert.

Come accennato sopra il sistema non è risolutivo e presenta alcune criticità e pesantezze di gestione che elenchiamo brevemente, non per scoraggiare l’utilizzo del Mocoa, ma per consentirne un utilizzo corretto.

Il Mocoa, infatti, può essere utile particolarmente negli appalti continuativi (si pensi ad esempio le attività di pulizia, di movimentazione merci, di controllo accessi) mentre può essere pesante da gestire negli appalti brevi, con presenze discontinue e variabili ecc.

Inoltre, il sistema funziona soltanto se il committente controlla i lavoratori che accedono all’appalto facendo attenzione a non cadere in ipotesi di somministrazione illecita di manodopera.

 

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da confcooperative

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